Home » Politiche Sociali » Coop youth experience: Milano 27-29 settembre 2021

Si è conclusa in questi giorni la Coop Youth Experience, ovvero la tre giorni Milanese che ha visto partecipi 150 giovani  provenienti da tutta Italia, e alla quale anche Coop Unione Amiatina ha aderito, coinvolgendo, oltre a due socie che collaborano da tempo con Amiatina per il progetto Sapere Coop, due giovani ragazze, volontarie  del Movimento Giovanile Amiatino ( una nuova realtà giovane e dinamica, votata alla tutela e valorizzazione del territorio amiatino, sia dal punto di vista ambientale che artistico/culturale – qui il link alla loro pagina Facebook – https://www.facebook.com/movimentogiovanileamiatino )

Le tre giornate hanno dato il via al progetto Nazionale di Coop Italia “Oasi Urbane” grazie al quale, con l’aiuto dei soci delle cooperative, di volontari e associazioni del territorio, saranno piantati migliaia alberi in 10 aree urbane, partendo proprio da Milano, e a seguire nelle città di Torino, Genova, Piacenza, Ancona, Firenze, Livorno, Perugia, Roma, Bari.

L’ obiettivo del progetto è quello di mettere a dimora 10.000 piante per riportare equilibrio in ecosistemi sbilanciati, aiutare ad assorbire co2, e restituire alla cittadinanza aree degradate e in disuso.

A Milano, infatti, sono state scelte due zone simboliche per la lotta al degrado e alla criminalità: il parco di Rogoredo, tristemente noto come “il boschetto della droga”, e Casa Chiaravalle, un territorio molto esteso confiscato alla criminalità, dove già da diverso tempo, vengono portati avanti progetti di accoglienza.
In questi tre giorni i ragazzi e le ragazze hanno messo a dimora oltre 1.000 piante e arbusti, sotto la guida attenta di agronomi, esperti forestali e altri volontari, che li hanno anche accompagnati alla scoperta del Bosco in Città, presso la Cascina San Romano, dove, come in una sorta di “ritorno al futuro”, hanno potuto vedere, e non solo immaginare, come saranno tra 30 anni le piccole piantine che avrebbero piantato il giorno successivo.

La prima sera si è conclusa con un meraviglioso “appuntamento con la scienza”, un aperitivo, durante il quale, tra un bicchiere di prosecco e un piatto di formaggi, i ragazzi e le ragazze hanno avuto modo di “innamorarsi” di 4 ricercatori e ricercatrici, che hanno raccontato la loro passione e dedizione per la scienza a servizio del clima e dell’ambiente.

Il giorno successivo è stata per loro, e anche per noi, una vera e propria immersione nella natura, ci siamo chinati al livello della terra, abbiamo estratto le piantine e gli arbusti dai loro vasetti e li abbiamo messi a dimora: betulle, prunus, querce, biancospini, aceri: tutti diversi e tutti importanti, proprio come la variegata platea di ragazzi e ragazze che hanno colto l’occasione per socializzare, creare importanti connessioni con i coetanei vicini e lontani – in una mano le piantine e nell’altra i cellulari – per moltiplicare e condividere questa esperienza.

Recuperare un posto dal degrado non significa però solo piantare alberi, infatti, prima di poter piantare, c’è stato da ripulire e bonificare quella che, per anni, è stata una discarica abusiva in mano alla criminalità.

La quantità e la varietà di rifiuti che sono stati estratti dal bosco e dal campo ha lasciato tutti esterrefatti ed arrabbiati.

Dopo la dura giornata di lavoro, e le forti emozioni, la serata è proseguita con un momento di leggerezza, offerto dalla serata “stand up for climate”: sul palco delle officine del volo di Milano, si sono alternati per l’occasione comici e personaggi famosi, che hanno fatto ridere e riflettere.

Le tre giornate di Milano si sono poi concluse con la Lectio Magistralis del Prof Mancuso, che con la sua competenza e ironia raffinata, ha spiegato come e perché sia necessario non solo abbassare le emissioni di co2, ma anche fare in modo che quella già immessa in atmosfera venga riassorbita.

Per centrare questo obiettivo, le nostre alleate più importanti sono le piante, quindi il messaggio lanciato dal professore a tutti i presenti è stato proprio “andate e piantate!”.