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Valentina e Marta ci hanno accompagnato domenica scorsa alla scoperta della “Montagna Madre”, così l’etimologia individua una delle possibili origine del nome “Amiata”. Madre e matrigna, generosa e avida allo stesso tempo.

Ci hanno raccontato la gestione dei boschi, l’utilizzo dei castagneti, la manutenzione dei corsi d’acqua e lo sfruttamento dei pascoli fino all’arrivo dell’industria estrattiva del mercurio. La giornata del trekking “Sulle orme dei minatori”, organizzata da Coop Unione Amiatina rivolta ai soci delle quattro cooperative del distretto tirrenico, ha ripercorso al contrario questa narrazione temporale: siamo partiti dal Museo Minerario, oggetto di migliaia di visite tutti gli anni, abbiamo fatto l’immancabile fotografia sotto la ciminiera, ormai monumento di archeologia industriale, passando per la “polveriera” adibita allo stoccaggio dell’esplosivo e dei detonatori, per spostarsi nel percorso dei “Poderi della Miniera”, insieme di strutture e terreni acquistati a inizio del XX secolo dalle società di estrazione, ma già presenti sul territorio.
Quasi 60 soci hanno ascoltato attentamente, con un po’ di fatica per la salita e il caldo umido, le spiegazioni di Valentina Pierguidi e Marta Ricci nel tragitto che sale fino a quasi 1100 metri di altitudine, raggiungendo le varie tappe del percorso. È stata una sorpresa scoprire che il Castello della Pertica non è una fortificazione, bensì un’alta scogliera rocciosa di trachite, materiale utilizzato per la realizzazione del Monastero di Abbadia San Salvatore, dove ci sono tracce di antica estrazione e lavorazione metallurgica, grazie alla presenza di limonite, minerale di ferro. Il percorso tra i castagni e le rovine delle costruzioni raggiunge il culmine alla Cipriana, l’unico degli antichi poderi ad essere sopra ai mille metri ed essere conservato nella sua interezza.

La temperatura è leggermente calata, l’umidità pure, vediamo l’immensa faggeta che sale verso la vetta del Monte Amiata e lentamente scendiamo verso il luogo di partenza. Questo gruppo si è ricongiunto con l’altro che ha effettuato un percorso più breve all’interno dell’area del Parco Minerario: gli uffici, gli spogliatoi, il Pozzo Garibaldi e il suo argano. Dopo pranzo è stato visitato il museo minerario e il museo documentale della Torre dell’orologio.

I 530 € raccolti dal Comitato Soci sono stati donati alla famiglia di Nicolas Del Rio, corriere ucciso lo scorso giugno, residente ad Abbadia San Salvatore.