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Il 14° congresso di Legacoop Toscana che si è svolto a Firenze gli scorsi 30 e 31 gennaio si è aperto con l’Assemblea di Generazioni Legacoop Toscana e nel suo intervento introduttivo, il coordinatore Giovanni Chiesi ha tenuto a sottolineare che: “Oggi i giovani cooperatori vogliono provare a cambiare le cose nel mondo, vediamo tante cose che non vanno e anche oggi abbiamo provato insieme a capire quale cooperazione vogliamoLe priorità sono un nuovo rapporto col mondo del lavoro, che deve essere flessibile e accordarsi con le necessità delle persone ma al tempo stesso garantire un salario dignitoso ai giovani. È dura essere speranzosi però dobbiamo crederci, vogliamo cambiare le cose in meglio e siamo qui per dire questo anche al movimento cooperativo”.

Nel corso delle due giornate di congresso, presiedute da Daniela Mori, presidente di Unicoop Firenze, molti sono stati gli interventi che hanno seguito la relazione introduttiva del presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini.

Un cambiamento negli appalti, contrasto alle false cooperative, una riforma fiscale e previdenziale per le fasce di reddito più deboli, la modifica della legge regionale sulla cooperazione. Sono alcune delle richieste che arrivano dal 14° Congresso di Legacoop Toscana che oggi rappresenta oltre 2 milioni di soci, lavoratori, consumatori e produttori in 755 cooperative (distribuite nei settori Consumo, Produzione e Servizi, Welfare, Agroalimentare e Pesca, Culturmedia, Dettaglianti e altro) che producono oltre 8 miliardi di fatturato e occupano più di 38mila lavoratori. OItre 4.200 gli amministratori, il 27% donne, il 12% under 40.

Nella sua relazione il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini tra le altre cose ha detto che: “Nelle cooperative convivono diverse anime, quella imprenditoriale e quella socialeSiamo fatti di numeri e parole. Le parole sono il rapporto con i soci e con il territorio, i numeri sono la solidità dell’impresa, i suoi fondamentali economici, finanziari e patrimoniali e negli ultimi 15 anni le cooperative si sono spesso concentrate su come far tornare i conti e ripristinare questi tre fondamentali. Ma i numeri, da soli, non generano lo sviluppo e la solidità della cooperativa. Senza le parole, ovvero il rapporto con i soci, il vivere un interesse e un pensiero più alto non si possono creare le premesse per il rafforzamento del nostro mondo”.

Rivolgendosi direttamente al parlamento italiano il presidente di Legacoop Toscana chiede anche che sia varata una riforma fiscale e previdenziale per le fasce di reddito più deboli. “I provvedimenti sin qui varati non sono sufficienti a invertire la tendenza all’impoverimento dei lavoratori – ha detto il presidente di Legacoop Toscana -. Le dimissioni di massa dei lavoratori dipendenti degli ultimi anni segnano un effetto scoraggiamento che va fermato. Un Paese che vive sulla rendita e non sul lavoro ha già ipotecato il suo destino: una lenta agonia di cui pagheranno le spese le generazioni più giovani”.

E poi una precisa richiesta alla Regione Toscana: “Modificare la legge regionale sulla cooperazione per un riconoscimento effettivo, dotandola di risorse proprie – afferma Negrini – Abbiamo avviato con la Giunta regionale un buon percorso che prevede la costituzione di un fondo dedicato per la patrimonializzazione delle imprese cooperative, che va in questa direzione, ma non si può considerare sufficiente”.

Infine, secondo Negrini il movimento cooperativo deve anche guardare al proprio interno per recuperare la diffusione di un pensiero cooperativo di lungo periodo, basato sulla centralità del socio: “Se i media definiscono la cooperativa Karibu ‘la cooperativa di proprietà della suocera di Soumahoro’ abbiamo un grandissimo problema. Cooperativa di proprietà di una persona. Per noi è un ossimoro, ma per tanti sembra normale”, ha concluso il presidente di Legacoop Toscana.

Al termine di due giornate ricche di interventi che hanno visto succedersi sul palco tanti esponenti del Movimento Cooperativo e delle Istituzioni, Roberto Negrini è stato rieletto presidente di Legacoop Toscana.

“La cooperazione toscana aderente a Legacoop esprime numeri di grande forza e rappresenta una parte importante di questa regione, non solo economicamente, ma anche socialmente – afferma il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini – Il protagonismo dei soci e dei lavoratori, insieme all’impegno delle cooperative del territorio e degli strumenti finanziari cooperativi locali e nazionali, è stato fondamentale nell’uscita dalla crisi di alcune cooperative, mentre l’intervento esterno, pubblico e delle banche, è stato assente. Dobbiamo rivendicare con orgoglio la nostra diversità.”