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La prevenzione, riduzione e donazione delle eccedenze; ovvero: come coniugare efficienza economica con efficacia sociale, eticità e impegno umanitario.

In questo ambito, l’impegno prioritario di Coop è quello di prevenire e ridurre la formazione di eccedenze alimentari non più vendibili, attraverso la corretta progettazione e gestione di tutta la catena logistica, realizzata attraverso sofisticati sistemi di programmazione del fabbisogno, degli approvvigionamenti e dei cicli produttivi, così come attraverso politiche assortimentali fortemente selettive e politiche promozionali volte sempre di più ad evitare l’accumulo di prodotto a vantaggio del prezzo basso quotidiano.

Il Buon Fine

Finalità: destinare l’invenduto e l’invendibile a fini di solidarietà sociale;

Obiettivo: donare prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili, sani e buoni, ma non più vendibili, ad organizzazioni che si occupano di contrasto alla povertà;

Il progetto Buon Fine fu avviato da alcune cooperative sul finire del secolo scorso e trovò un primo riconoscimento legislativo e un’occasione per diffondersi presso tutte le maggiori cooperative di consumo italiane con l’approvazione, nel 2003, della cosiddetta Legge del Buon Samaritano (Legge n° 155).

Destinatarie delle cessioni gratuite sono state fin dall’inizio associazioni di volontariato di impronta laica e organizzazioni caritative di impronta religiosa, operanti sui diversi territori, dedite al sostegno delle fasce deboli della popolazione attraverso la fornitura di derrate alimentari ed il confezionamento di pasti in mense dedicate alle persone in difficoltà o senza fissa dimora.

Protagonisti sono stati e sempre più diffusamente sono in primo luogo molti fra gli 8.000 soci volontari impegnati nella governance e rappresentanza di base dei soci Coop. Essi svolgono un preziosissimo ruolo di promotori e realizzatori del progetto sul territorio, ricercando, definendo, collaborando, coordinando e controllando, insieme al management dei punti di vendita, le associazioni destinatarie, spesso scelte in accordo con gli organi elettivi delle municipalità.

Co-protagonisti fondamentali sono i dipendenti Coop. Essi curano dapprima la selezione, la raccolta e la conservazione, in aree dedicate (refrigerate quando occorra) e dentro contenitori appositi e ben riconoscibili, i prodotti da donare. Successivamente, essi provvedono alla consegna di tali prodotti ai volontari – opportunamente identificati – delle associazioni destinatarie, effettuano le registrazioni contabili e rilasciano i documenti obbligatori di trasporto.

Il Buon Fine cresce ancora

Grazie alla Legge Gadda – la Legge n° 166 del 2016, che prende il nome dalla sua promotrice ed artefice, l’Onorevole Maria Chiara Gadda, deputata al Parlamento italiano – entrata in vigore un anno fa, il 14 settembre 2016, il progetto Buon Fine può ulteriormente crescere, così come già è cresciuto sensibilmente negli ultimi mesi del 2016.

La Legge Gadda – alla quale abbiamo dato il nostro contributo di idee e proposte – ha infatti introdotto importanti semplificazioni amministrative, ha allargato notevolmente la platea dei soggetti beneficiari, ha esteso le tipologie di prodotti donabili ed il termine entro il quale i prodotti possono essere donati.

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